Pubblicato il 20/11/2025Tempo di lettura: 8 mins

L’Università e la Ricerca italiane stanno attraversando un momento cruciale. Dopo anni di sottofinanziamento strutturale e di crescente burocratizzazione, e dopo il diluvio effimero dei finanziamenti PNRR, si profila oggi il rischio di un ulteriore arretramento: un sistema sempre più centralizzato, meno libero, meno capace di produrre sapere critico e innovazione.

Finanziamenti e programmazione
L’Italia investe in università e ricerca molto meno della media europea. Questo sottofinanziamento cronico, unito a regole troppo restrittive per i contratti di collaborazione alla ricerca,  produce effetti devastanti: carriere bloccate, emigrazione verso centri di ricerca e università straniere, riduzione della qualità dell’offerta formativa, impossibilità di competere sul piano internazionale.
Il PNRR ha offerto un’occasione straordinaria, ma gli interventi una tantum non possono sostituire un finanziamento ordinario stabile e sufficiente. Ora è necessario un progetto durevole e massiccio di rifinanziamento del sistema universitario, accompagnato da meccanismi che garantiscano che l’autonomia nella gestione delle risorse, da parte delle università, sia esercitata in modo responsabile. 
E’ necessario stabilizzare la spesa per ricerca pubblica e università allo 0,7% del prodotto interno lordo, un livello raggiunto nel 2023 grazie ai fondi straordinari del PNRR. La legge di bilancio ora in discussione in Parlamento dovrebbe assicurare finanziamenti complessivi che mantengano in termini reali la spesa realizzata nel 2023.
Tale impegno potrebbe offrire prospettive a una generazione di giovani studiosi, che sono stati finanziati con il PNRR e rischiano di essere esclusi dai processi di reclutamento delle università e dei centri di ricerca pubblici.
Per questi scopi sarebbe utile un’agenzia nazionale per la ricerca realmente indipendente, dotata di risorse proprie, che sostenga la ricerca di base e quella libera, senza ingerenze politiche o burocratiche, e che promuova bandi di finanziamento a cadenza regolare e con regole certe. 

Autonomia vs centralizzazione
Alla luce delle preoccupanti voci sul progetto ministeriale che prevederebbe la designazione di un rappresentante del Governo in tutti i CdA delle Università pubbliche, e del decreto del Consiglio dei Ministri che pone l’ANVUR (Agenzia Nazionale di Valutazione del sistema Universitario e della Ricerca) sotto il controllo dell’esecutivo, è necessario ribadire che l’autonomia universitaria non è un privilegio corporativo, ma un principio costituzionale (art. 33) e una condizione imprescindibile per la qualità della ricerca e della didattica. Negli ultimi anni abbiamo assistito a un progressivo spostamento del potere decisionale verso il centro: bandi e fondi gestiti in modo accentrato, indicatori e parametri calati dall’alto, agenzie di valutazione che finiscono per indirizzare — più che valutare — le scelte scientifiche.
Peraltro, ben due dei tre componenti del collegio dei revisori dei conti, presenti in tutti i CdA, sono già di nomina governativa, essendo designati, rispettivamente, dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e dal Ministero dell’Università e della Ricerca, tra dirigenti o funzionari dei ministeri stessi. Se è ragionevole che i revisori dei conti siano in sintonia con l’esecutivo e con i ministeri maggiormente interessati, sarebbe invece esiziale (e anti-costituzionale) introdurre un controllo sulle attività di didattica e ricerca.
Un sistema universitario vitale ha bisogno di pluralità, libertà di indirizzo e responsabilità locale, non di una catena di comando uniforme e gerarchica.

Governance e ruolo della CRUI
La ridefinizione della governance del sistema universitario deve essere frutto di un confronto ampio e aperto. Come insegna l’esperienza, le riforme più efficaci e virtuose sono quelle preventivamente discusse con le comunità di riferimento. La CRUI, come conferenza dei rettori, non può limitarsi a recepire le decisioni del Governo: deve tornare a essere parte attiva del processo, riportando al centro le comunità accademiche. Il CUN – che sarà presto investito da una riforma annunciata dal governo – deve mantenere il suo ruolo di espressione di tutte le componenti del mondo accademico. L’Università è una comunità di persone, non una piramide amministrativa.

ANVUR e valutazione
La valutazione è necessaria, ma non può trasformarsi in un controllo meramente burocratico. Una buona valutazione contribuisce alla crescita delle performance e sostiene la ricerca. L’ANVUR deve essere uno strumento indipendente che assicuri trasparenza e miglioramento, non un meccanismo punitivo o una leva di indirizzo politico.
È tempo di un ripensamento profondo dei criteri di valutazione, superando la numerologia e il feticismo bibliometrico, restituendo così spazio alla qualità e libertà di ricerca, alla multidisciplinarietà e al rischio intellettuale.

Concorsi e reclutamento
È in corso un progetto di riforma dei concorsi universitari che prevede di effettuare concorsi locali ma con commissari estratti a sorte da una lista nazionale di idonei, allo scopo dichiarato di combattere nepotismo e corruzione. Il dibattito ricorrente tra concorsi locali e nazionali deve essere affrontato senza ideologie ma con chiarezza. Serve un modello di reclutamento trasparente, fondato sulla qualità scientifica e sulla responsabilità delle sedi: non possiamo tornare a un centralismo che mortifica l’autonomia degli atenei, né possiamo accettare pratiche opache a livello locale.
L’esperienza mostra che irrigidire ulteriormente le regole dei concorsi produce benefici limitati. Può risultare più efficace favorire una maggiore assunzione di responsabilità da parte delle università e dei Dipartimenti. L’obiettivo deve essere quello di creare condizioni in cui il reclutamento di personale non idoneo si riveli, nel medio periodo, una scelta poco vantaggiosa.

Ribadiamo alcuni punti fermi:

  • L’autonomia universitaria è un bene pubblico da difendere.
  • La ricerca libera e di qualità richiede fiducia e risorse, non commissariamenti.
  • La valutazione deve essere al servizio della crescita, non del controllo burocratico.
  • Il finanziamento stabile dell’università è una scelta strategica per il futuro del Paese.
  • È necessario attivare un programma di finanziamenti regolari per concorsi per l’immissione in ruolo di giovani ricercatori.

Chiediamo al Governo e al Parlamento di ascoltare la voce della comunità accademica e di aprire un confronto vero sulla governance del sistema, sui meccanismi di finanziamento e di reclutamento e sul ruolo delle agenzie di valutazione.
Difendere l’università pubblica e la ricerca indipendente significa difendere la democrazia, la cultura e il futuro dell’Italia.

Primi firmatari

  1. Società Geologica Italiana, il Presidente Rodolfo Carosi

  2. Associazione delle Geografe e dei Geografi Italiani (AgeI), la Presidente Elena Dell’Agnese

  3. Associazione di Biologia Cellulare e del Differenziamento (ABCD), la Presidente Sara Sigismund

  4. Associazione di Informatica Umanistica e Cultura Digitale (AIUCD), la Presidente Marina Buzzoni

  5. Associazione Genetica Italiana (AGI), il Presidente Giuseppe Passarino

  6. Associazione Italiana degli Economisti dell’Ambiente e delle Risorse Naturali (IAERE), la Presidente Valeria Costantini

  7. Associazione Italiana degli Slavisti, il Presidente Cristiano Diddi

  8. Associazione Italiana di Diritto del Lavoro e della Sicurezza sociale (AIDLASS), il Presidente Domenico Garofalo

  9. Associazione Italiana di Filologia Germanica, il Presidente Alessandro Zironi

  10. Associazione Italiana di Linguistica Computazionale (AILC), la Presidente Simonetta Montemagni

  11. Associazione Italiana di Psicologia, il Presidente Sergio Salvatore

  12. Associazione Italiana di Public History (AIPH), la Presidente Enrica Salvatori 

  13. Associazione Italiana di Scienze Regionali (AISRe) e Sezione Italiana della Regional Science Association International (RSAI), il Presidente Giulio Cainelli

  14. Associazione Italiana per la Protezione delle Piante (AIPP), il Presidente Gianfranco Romanazzi

  15. Associazione Italiana per la Ricerca in Storia economica (ARiSE), il Presidente Giuseppe De Luca

  16. Associazione Italiana per la Storia dell’Economia Politica (STOREP), il Presidente Saverio Maria Fratini

  17. Associazione per la Storia della Lingua Italiana (ASLI), il Presidente Sergio Lubello 

  18. Associazione per la Storia della Lingua Italiana (ASLI),il Presidente Sergio Lubello

  19. Consulta di Critica letteraria e letterature comparate, la Presidente Simona Micali 

  20. Consulta Nazionale di Filosofia, il Presidente Adriano Fabris

  21. Consulta Universitaria dei Paleografi, Diplomatisti e Codicologi (CUPaDiC), il Presidente Sandro Bertelli

  22. Consulta Universitaria del Greco (CUG), la Presidente Liana Lomiento 

  23. Consulta Universitaria per la Letteratura cristiana antica (CULCA), la Presidente Maria Veronese

  24. Consulta Universitaria per la Storia Greca e Romana (CUSGR), la Presidente Cecilia Ricci

  25. Federazione Italiana delle Scienze della Natura e dell’Ambiente (FISNA) in rappresentanza delle 22 Società scientifiche federate, la Presidente Elisa Anna Fano

  26. Federazione Italiana Scienze della Vita (FISV), la Presidente Chiara Tonelli

  27. Gruppo 2003 per la ricerca scientifica, il Presidente Rocco De Nicola

  28. Società dei Filologi della Letteratura italiana, il Presidente Andrea Mazzucchi 

  29. Società Filosofica Italiana (SFI), la Presidente Clementina Cantillo

  30. Società Italiana degli Storici della Fisica e dell’Astronomia (SISFA), la Presidente Valeria Zanini

  31. Società Italiana di Biofisica e Biologia Molecolare (SIBBM), il Presidente Salvatore Oliviero

  32. Società Italiana di Biologia Evoluzionistica (SIBE), il Presidente Lino Ometto

  33. Società Italiana di Biologia Sperimentale (SIBS), il Presidente Francesco Cappello

  34. Società Italiana di Biologia Vegetale (SIBV) il Presidente Fiorella Lo Schiavo

  35. Società Italiana di Economia (SIE), il Presidente Roberto Cellini

  36. Società Italiana di Economia dei Trasporti e della Logistica (SIET), il Segretario Generale Elena Maggi

  37. Società Italiana di Economia Pubblica (SIEP), il Presidente Gilberto Turati

  38. Società Italiana di Estetica (SIE), il Presidente Paolo D’Angelo

  39. Società Italiana di Filologia Romanza, la Presidente Maria Sofia Lannutti

  40. Società Italiana di Filosofia Analitica (SIFA), la Presidente Sofia Bonicalzi

  41. Società Italiana di Filosofia Morale (SIFM), il Presidente Massimo Reichlin

  42. Società Italiana di Filosofia Politica (SIFP), il Presidente Michele Nicoletti

  43. Società Italiana di Filosofia Teoretica (SiFiT), il Presidente Adriano Ardovino

  44. Società Italiana di Fisica, la Presidente Angela Bracco

  45. Società Italiana di Logica e Filosofia delle Scienze (SILFS), il Presidente Vincenzo Fano

  46. Società italiana di Scienza politica (SISP), la Presidente Franca Roncarolo

  47. Società Italiana di Servizio Sociale  (SocISS), la Presidente Silvia Nicoletta Fargion 

  48. Società Italiana di Sociologia Economica (SISEC), il Presidente Luigi Burroni

  49. Società Italiana di Storia della Filosofia (SISF), il Presidente Edoardo Massimilla

  50. Società Italiana di Storia della Filosofia Antica, il Presidente Riccardo Chiaradonna

  51. Società Italiana di Storia della Scienza (SISS), la Presidente Elena Canadelli

  52. Società Italiana di Studi sul Medio Oriente (SeSaMO), la Presidente Rosita Di Peri

  53. Società italiana per la Storia Medievale (SISMED), il Presidente Francesco Panarelli,

  54. Società Italiana per le Donne in Filosofia (SWIP Italia), la Presidente Claudia Bianchi 

  55. Società Italiana per lo Studio del Pensiero Medievale (SISPM), il Presidente Luca Bianchi

  56. Società italiana per lo studio della storia contemporanea (SISSCO), il Presidente Marco De Nicolò

  57. Società per gli studi di storia delle istituzioni, la Presidente Antonella Meniconi

  58. Società scientifica Italiana degli Studi su Mafie e Antimafia (SISMA), il Presidente Rocco Sciarrone

  59. Unione Matematica Italiana (UMI), il Presidente Marco Andreatta