Pubblicato il 30/05/2025Tempo di lettura: 1 min
Doppiato il secondo anno nella distrazione generale, l’alluvione di maggio 2023 in Emilia Romagna è stata seconda solo a quella del Polesine del 1951. Nella ricostruzione e nelle opere di adattamento bisogna farsi guidare dalla bussola della “invarianza climatica”, un nuovo concetto proposto da Marco Marani, docente di idrologia all’Università di Padova e direttore del Centro Critical di Rovigo, in collaborazione con la Fondazione RETURN. «Bisogna che i nostri interventi garantiscano alla popolazione che da qui a fine secolo non aumenti il rischio a cui saranno esposte. E questo nonostante il fatto che il riscaldamento globale sia destinato ad aumentare l’intensità delle precipitazioni in quell’area particolarmente vulnerabile del 30-50%». Questo l’impegno del ricercatore, intervistato da Luca Carra.
Audio
Alluvione Emilia Romagna: “Della mia casa a Traversara mi resta un album di foto pieno di fango”, Fanpage.it
Voce e intervista: Luca Carra. Musica e montaggio: Jacopo Mengarelli
Neuroprotesi tra scienza ed etica: intervista a Michele Giugliano
Pubblicato il 03/06/2025
Le neuroprotesi non sono più solo un’ipotesi da laboratorio né un tema da fantascienza: stanno entrando a pieno titolo nella pratica clinica e nella riflessione bioetica. Si tratta di dispositivi impiantabili capaci di ristabilire funzioni neurologiche compromesse o, in prospettiva, di potenziare alcune capacità cognitive. Ma cosa sappiamo davvero del loro funzionamento? Quali sono i rischi, i limiti e le implicazioni identitarie di queste tecnologie?