Negli ultimi 15-20 anni, l’attenzione verso la sostenibilità ambientale è cresciuta enormemente e ciò ha portato alla necessità di ripensare il modello economico tradizionale, quello lineare.
L’economia circolare si propone come alternativa a questo modello che è basato sul ciclo “estrazione, produzione, produzione e scarto”.
Il modello lineare, dominante nel XX sec. e tuttora il più comune, ha dimostrato di essere insostenibile a lungo termine, contribuendo all’esaurimento delle risorse naturali e all’aumento dell’inquinamento.
L’economia circolare, invece, promuove un approccio del tutto diverso, in cui i materiali e i prodotti vengono riutilizzati, riparati, riciclati o compostati, riducendo al minimo gli sprechi e il consumo di nuove risorse.
È fondamentale precisare che questo modello non riguarda soltanto le politiche governative e le grandi aziende, ma può e dovrebbe essere applicato anche nella vita di tutti i giorni. Vediamo, quindi, quali azioni concrete si possono adottare per contribuire a un futuro più sostenibile.

Acquisti consapevoli: l’importanza di scegliere con criterio

Un modo molto concreto per applicare i principi dell’economia circolare nella propria quotidianità è quello di orientarsi su acquisti più responsabili (i cosiddetti “acquisti consapevoli”). In sostanza, prima di acquistare un determinato prodotto è importante chiedersi se ci sia davvero necessario e, qualora lo sia, chiedersi anche se esistono alternative più sostenibili.
Idealmente si dovrebbero prediligere beni che sono stati prodotti con materiali riciclati o riciclabili e scegliere aziende che adottano sistemi di produzione eco-compatibili. È importante anche scegliere prodotti di qualità, durevoli e facilmente riparabili.
Per quanto riguarda i prodotti alimentari in particolare, si dovrebbero prediligere acquisti di prodotti locali e di stagione poiché ciò contribuisce a un minore impatto ambientale.

La riduzione degli sprechi

La riduzione degli sprechi è considerata uno dei pilastri dell’economia circolare. Tornando per esempio all’ambito alimentare, uno dei settori più a rischio per quanto riguarda gli sprechi, è fondamentale pianificare la spesa, conservare correttamente i cibi e riutilizzare gli avanzi, magari ideando nuove ricette.
Si possono ridurre gli sprechi anche nel settore dell’abbigliamento: molto spesso si tende ad accumulare capi che alla fine finiscono del tutto inutilizzati e poi gettati. È decisamente più produttivo scambiarli, venderli o donarli (ci sono molte associazioni benefiche che distribuiscono i capi di abbigliamento usati ai più bisognosi).
La riduzione degli sprechi non riguarda soltanto i prodotti che si acquistano nei negozi, ma anche beni come l’energia elettrica, il gas per il riscaldamento e l’acqua. Ci sono infatti molti accorgimenti che si possono mettere in atto per consumare meno, peraltro con notevoli vantaggi economici.

Riparazione e riuso: dare nuova vita agli oggetti

È piuttosto comune gettare via oggetti che potrebbero essere invece riparati e riutilizzati e l’economia circolare è un modello che incentiva fortemente la riparazione e il riuso degli oggetti.
Un esempio banale: prima di gettare un elettrodomestico guasto o un mobile danneggiato è utile verificare se possa essere riparato oppure riutilizzato diversamente. Negli ultimi anni, sono nati numerosi laboratori di riparazione che consentono di prolungare la vita degli oggetti, riducendo il consumo di risorse e la produzione di rifiuti.
Anche i mercatini dell’usato offrono l’opportunità di applicare i principi dell’economia circolare: acquistare prodotti di seconda mano non soltanto permette di risparmiare, ma contribuisce anche a ridurre il volume di rifiuti e a limitare l’estrazione di nuove materie prime.

L’importanza del corretto smaltimento dei rifiuti

Se un prodotto non può essere più riparato o riutilizzato è necessario smaltirlo nel modo giusto. È quindi necessario effettuare correttamente la raccolta differenziata che deve essere vista non come una fastidiosa incombenza, ma come un importante dovere civico.
Molti materiali come la plastica, il vetro, la carta e i metalli possono essere riciclati e reinseriti nel ciclo di produzione.
Per quanto riguarda i rifiuti particolari, come per esempio batterie o altri prodotti elettronici, esistono centri di raccolta specializzati; a questo proposito è necessario informarsi presso il proprio comune di residenza.
Infine, per quanto riguarda i rifiuti organici, possono essere sia smaltiti nei contenitori appositi oppure utilizzati per ricavarne un fertilizzante naturale utilizzabile nel giardino o nell’orto.