Truffe telefoniche con Intelligenza Artificiale: cosa è vero, cosa è falso e come proteggersi davvero
Negli ultimi mesi stanno circolando numerosi articoli allarmistici sulle cosiddette truffe telefoniche con intelligenza artificiale, spesso accompagnati da liste di “parole da non dire mai” al telefono. Ma quanto c’è di vero?
In questo approfondimento facciamo chiarezza basandoci solo su fonti autorevoli, evitando sensazionalismi e fornendo informazioni realmente utili per difendersi.
Cosa sono davvero le truffe telefoniche con AI
Le autorità di sicurezza confermano l’aumento di una forma di frode chiamata vishing (voice phishing), ovvero truffe telefoniche in cui il criminale si spaccia per un soggetto affidabile: una banca, un ente pubblico, un familiare o un operatore di servizi.
Negli ultimi anni, l’uso dell’intelligenza artificiale ha reso queste truffe più sofisticate, grazie a:
- clonazione vocale realistica
- uso di informazioni reperite online (social network, data breach)
- pressione psicologica e senso di urgenza
Il fenomeno è documentato da autorità come la
Polizia Postale,
l’Europol
e l’FBI – Internet Crime Complaint Center.
Il mito delle “parole da non dire mai” al telefono
Molti articoli sostengono che dire parole come “sì”, “ok” o “confermo” possa automaticamente attivare contratti o abbonamenti tramite AI.
Questa affermazione non è supportata da prove ufficiali.
Nessuna autorità garante (come AGCOM o le associazioni dei consumatori) ha mai pubblicato una lista ufficiale di parole proibite. Inoltre, la normativa europea tutela il consumatore: un contratto valido richiede identificazione certa, informativa chiara e consenso verificabile.
Il rischio reale non è la parola pronunciata, ma il contesto della chiamata e la fiducia accordata all’interlocutore.
Il vero pericolo: ingegneria sociale + intelligenza artificiale
L’AI non “ruba” il consenso da sola. Viene usata come strumento di ingegneria sociale, una tecnica ben nota alle autorità di sicurezza.
Gli obiettivi principali dei truffatori sono:
- creare urgenza (“deve agire subito”)
- generare paura (“un suo familiare è in pericolo”)
- simulare autorità (“la chiamiamo dalla banca / dalla polizia”)
Secondo l’ENISA – Agenzia dell’Unione Europea per la cybersicurezza, l’ingegneria sociale è la principale causa di successo delle truffe, più ancora della tecnologia utilizzata.
Come proteggersi davvero: le raccomandazioni ufficiali
Le indicazioni realmente utili, condivise da Polizia Postale, AGCOM e istituti bancari, sono chiare.
Cosa fare
- Non fornire mai dati personali o bancari al telefono
- Riattaccare e richiamare solo numeri ufficiali verificati
- Prendersi tempo prima di qualunque decisione
- Confrontarsi con un familiare o una persona di fiducia
- Limitare la pubblicazione di audio e video personali sui social
Cosa non serve fare
- Non è necessario evitare parole comuni come “sì”
- Non bisogna rispondere in modo innaturale o paranoico
- Non serve temere le chiamate legittime se si verifica il canale
Conclusione
Le truffe telefoniche con intelligenza artificiale sono un fenomeno reale, ma spesso raccontato in modo distorto. La difesa migliore non è il panico, bensì informazione, verifica e calma.
Comprendere come funzionano queste frodi permette di proteggersi davvero, senza rinunciare a una comunicazione serena e consapevole.
Informarsi è il primo passo per difendersi.





